Schede perforate, un antico metodo ( anzi antichissimo! ) di inserimento dati.

Le schede perforate erano un vecchio metodo di input e memorizzazione usato nei primi Computer. Erano fatte di cartone o plastica, con fori in posti specifici per rappresentare dati o istruzioni. Queste schede venivano lette da dispositivi meccanici che percepivano la presenza o l’assenza di fori. Utilizzate dalla fine del XIX secolo fino alla metà del XX, raggiunsero il picco di popolarità negli anni ’50 e ’60.

Charles Babbage le impiegò inizialmente nella sua “macchina analitica” ( 1837 ) , ma Herman Hollerith le sviluppò in modo pratico per il censimento degli Stati Uniti nel 1890. Hollerith creò un sistema di codifica dei dati con schede perforate, che portò alla fondazione della famosa IBM.

La cosa, secondo me, più strabiliante, è che già nel 1725 Basile Bouchon usò rotoli di carta perforata su telai per regolare il motivo ornamentale da riprodurre sulla stoffa. Nel 1726 Jean-Baptiste Falcon migliorò il progetto con schede, semplificando il cambio di programmazione. Nel 1801 Joseph Jacquard creò un telaio automatico usando schede perforate metalliche. Insomma già prima della metà del 700 si programmavano le macchine!

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