La bibliotecaria surfista
Come mai si dice “navigare su Internet”? Questa espressione ( o come direbbe un dotto, metafora ), ormai d’uso comune da molti anni per descrivere l’esplorazione, o meglio, la visualizzazione dei siti web è nata dalla penna di Jean Armour Polly. Questa signora è una bibliotecaria, scrittrice e attivista statunitense che negli anni ’90 si è distinta per il suo contributo alla diffusione e alla comprensione di Internet.
Nel 1981, Polly riuscì a procurarsi un Apple II Plus per la piccola biblioteca in cui lavorava all’epoca a Liverpool, New York. A quei tempi, c’era solo un’altra biblioteca nella nazione che sapeva offrisse servizi di informatica pubblica. Dopo sei mesi riuscì ad avere un secondo Computer ed una stampante. Nel 1992, la biblioteca offriva Internet gratuito (!) al pubblico, un anno dopo che il primo sito web era stato presentato al mondo ( ma in Italia l’accesso ad Internet è mai stato gratuito???? 😱 ).
Poiché Internet era difficile da usare a quei tempi, il servizio era supportato dai bibliotecari che aiutavano i frequentatori delle biblioteche a muovere i primi passi online.
Nel 1995, Jean Armour scrisse un articolo intitolato “Surfing the Internet” ( tradotto come “Navigare su Internet”, ma per me sarebbe meglio “cavalcare” che implicitamente da il senso di “dominare” le onde ), in cui utilizzava la metafora della “navigazione” per spiegare come muoversi nel vasto mare di informazioni che stava emergendo su Internet.
Questo articolo contribuì a consolidare il termine “surfing” come sinonimo di “navigare” nel contesto di Internet. Polly fu una delle prime a suggerire l’idea che l’esplorazione online fosse simile a un’attività ricreativa, e che Internet potesse essere visto come un “oceano” in cui le persone potevano andare alla deriva, esplorare e scoprire nuove informazioni.
Nel 1996, Polly divenne famosa con il soprannome di “Net Mom” (madre della rete), un termine che rifletteva il suo ruolo di guida e consigliera per gli utenti di Internet, in particolare per i genitori e le famiglie che stavano iniziando a esplorare il mondo online. In un periodo in cui Internet era ancora poco conosciuto da una grande parte della popolazione, Polly si dedicò a scrivere articoli, guide e a tenere conferenze, con l’obiettivo di aiutare le persone a orientarsi nel “nuovo mondo” digitale.
Nel 2019 è stata inserita nella Internet Hall of Fame nel 2019 per il suo contributo nel diffondere i Computer ed Internet nelle biblioteche pubbliche e ridefinendo il ruolo del bibliotecario come educatore digitale e sostenitore di Internet.