Vaporware, meglio tardi che mai!

Vi giuro … in 40 anni di Informatica proprio non mi ricordavo di questo termine! Allora mi sono documentato un pochino: il termine Vaporware è stato usato per la prima volta da Philip Elmer-DeWitt in un articolo della rivista TIME. Il termine è ora comunemente usato per descrivere software che è stato annunciato da tempo ma che in realtà non è stato rilasciato. All’epoca, molti esperti ritenevano che Microsoft fosse colpevole di utilizzare annunci di vaporware per impedire ai clienti di acquistare software da altre società (convincendoli che una versione di Microsoft era proprio dietro l’angolo).
E’ quella promessa tecnologica che fluttua nell’aria come un profumo irresistibile, ma che non si materializza mai.  È un po’ come il miraggio nel deserto digitale, lo vedi, lo desideri, ma appena ti avvicini svanisce.  Un’idea brillante, un’innovazione rivoluzionaria, un sogno ad occhi aperti che rimane tale. Il vaporware è l’incarnazione della speranza tecnologica eternamente rimandata; è come un invito elegante a una festa esclusiva a cui non verrai mai invitato, ma l’idea di partecipare ti fa sentire speciale. E intanto tu sei lì, ad aspettare che accada qualcosa… che non accadrà mai ( ma l’attesa del piacere è essa stessa piacere! )
Chissà, forse un giorno lo vedremo davvero! La prossima volta che senti parlare di un prodotto innovativo che “cambierà tutto”, ricorda che potrebbe essere solo un sogno… o, più probabilmente, un vapore.


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