Standard MSX

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I computer MSX sono una famiglia di Home Computer sviluppati negli anni ’80 come standard comune per l’industria informatica, principalmente sotto l’iniziativa di Kazuhiko Nishi, dirigente di Microsoft Giappone e ASCII Corporation. L’obiettivo principale era creare un’architettura uniforme che consentisse ai produttori di hardware e software di collaborare, superando la frammentazione tipica del mercato dell’epoca. Il significato dell’acronimo MSX è controverso. Kazuhiko Nishi ricordò nel 2001 che alcuni pensavano fosse “Microsoft Extended”, riferendosi a MSX BASIC, mentre altri lo associavano a “Matsushita-Sony”. Nishi affermò che l’originale era “Machines with Software eXchangeability”, ma nel 1985 indicò che il nome derivava da quello del missile MX. Nel 2020, affermò che “MSX” rappresentasse “the next of Microsoft” e contiene anche le prime lettere di Matsushita (Panasonic) e Sony.

Produttori principali

  • Sony: Modelli come la serie HitBit erano tra i più diffusi.
  • Panasonic: Dominò negli anni del Turbo R.
  • Philips: Particolarmente attiva in Europa, con modelli orientati al multimedia.
  • Yamaha: Con la serie CX5M, progettata per musicisti con supporto MIDI.

Ma anche: National, Pioneer, Samsung, Sharp, Canon, Toshiba, Mitsubishi, Sanyo, JVC, Fujitsu, Spectravideo, GoldStar, Hitachi, Kyocera, Yashica, Daewoo, Dragon MSX, Casio.

Standard hardware

  • CPU: La maggior parte dei computer MSX utilizzava il processore Zilog Z80A (o compatibili) con una frequenza di clock di 3.58 MHz.
  • Memoria: Il primo standard MSX prevedeva 64 KB di memoria RAM e 16 KB di memoria ROM per il BASIC integrato.
  • Video: Chip video TMS9918/9928 di Texas Instruments, con supporto per una risoluzione massima di 256×192 pixel e fino a 16 colori.
  • Audio: Chip sonoro PSG AY-3-8910 di General Instrument, capace di generare tre canali di suono e uno di rumore bianco.
  • Storage: La maggior parte degli MSX utilizzava cassette a nastro per il salvataggio dei dati, ma con supporto opzionale a floppy disk e cartucce ROM.

MSX BASIC

Il MSX BASIC era il linguaggio di programmazione predefinito dei computer MSX, progettato per essere facile da usare e accessibile anche ai principianti. Era basato sul Microsoft BASIC, ma ottimizzato per sfruttare appieno le capacità grafiche, sonore e di input/output degli MSX. Quando si accendeva un computer MSX, il sistema avviava automaticamente il BASIC, permettendo agli utenti di iniziare a scrivere programmi senza configurazioni complicate. Questo linguaggio consentiva di creare applicazioni, giochi, animazioni e musica con comandi semplici, il tutto in un ambiente interattivo.
I comandi del MSX BASIC erano intuitivi, per esempio per disegnare immagini, generare suoni o controllare il movimento di sprite (oggetti animati sullo schermo). Grazie alla sua versatilità, era utilizzato sia per scopi educativi che per sviluppare progetti più complessi. In sintesi, il MSX BASIC era il cuore dell’interfaccia utente degli MSX, un linguaggio che combinava semplicità e potenza, rendendo i computer MSX accessibili a una vasta gamma di persone, dagli appassionati di tecnologia agli sviluppatori amatoriali..

Espandibilità

  • Slot per cartucce: Ogni computer MSX disponeva di almeno uno o due slot di espansione per cartucce ROM (che potevano contenere giochi o software), espansioni RAM o moduli hardware aggiuntivi.
  • Compatibilità: Grazie allo standard unificato, cartucce e periferiche erano intercambiabili tra computer di marche diverse, come Sony, Yamaha, Philips e Panasonic.

Evoluzione degli standard MSX

MSX1 (1983):

  • CPU: Zilog Z80A, 8-bit, clock a 3.58 MHz. Usata per la sua diffusione e versatilità.Chip Video (VDC): TMS9918 di Texas Instruments.
  • Modalità grafiche:
    • Text Mode: 40 colonne x 24 righe.
    • Graphics Mode: Risoluzione di 256×192 pixel, con un massimo di 16 colori simultanei da una palette di 16.
    • Sprite hardware: 32 sprite, ma con un limite di 4 per linea orizzontale.
  • Niente scorrimento fluido (scrolling), che penalizzava i giochi dinamici rispetto ad altri computer dell’epoca.
  • Audio: AY-3-8910:
  • Tre canali di suono programmabile.
  • Rumore bianco, ideale per effetti sonori nei giochi.
  • Memoria:
  • RAM: Minimo 8 KB, ma i modelli più avanzati arrivavano a 64 KB.
  • ROM: Conteneva il sistema operativo (MSX BASIC).
  • Interfacce:
  • Uscita RF e video composito per il collegamento alla TV.
  • Porta per joystick compatibile con lo standard Atari.
  • Registratore a cassette per il caricamento dei programmi (1200 baud).

MSX2 (1985):

  • Introduzione di miglioramenti significativi, come:
    • VDC aggiornato: Yamaha V9938, un grande passo avanti rispetto al TMS9918.
    • Memoria:
      • RAM: Da 64 KB fino a 128 KB, con supporto a espansioni.
      • VRAM: Minimo 128 KB, permetteva texture e grafica più complessa.
    • Unità floppy:
      • Diventa uno standard per il salvataggio dei dati. I dischi da 3,5’’ con capacità di 360 KB erano molto più veloci delle cassette.
    • MSX-DOS 2:
      • Migliore gestione dei file, simile al sistema operativo CP/M.
      • Supporto a strutture di directory e file batch.
    • Software notevole:
    • Konami SCC: Konami introduceva un chip sonoro proprietario (Sound Custom Chip) per le sue cartucce, che migliorava significativamente la qualità audio dei giochi.
    • Titoli iconici:

MSX2+ (1988):

  • Evoluzione del MSX2, con:
    • Chip Video: Yamaha V9958.
    • Modalità grafiche avanzate:
      • 256×212 con 19268 colori simultanei (modalità “YJK”).
      • Scrolling diagonale più fluido.
    • Sonoro migliorato:
    • Integrato il chip FM Yamaha YM2413, che offriva sonorità più ricche (supporto a timbri FM sintetici).
    • Utilizzo principale:
    • Ancora dominato dal settore dei videogiochi, ma veniva usato anche per la musica grazie al MIDI.
    • Produttori principali:
    • Panasonic, Sony e Sanyo rilasciarono modelli popolari, come il Sony HB-F1XDJ e il Panasonic FS-A1WX.

MSX Turbo R (1990):

  • CPU: R800 (processore a 16-bit derivato dal Zilog Z80), clock a 7.16 MHz.
    • Una nuova CPU R800 a 16 bit.
    • Prestazioni molto superiori rispetto ai predecessori.
    • Retrocompatibilità con i modelli precedenti.
  • Prestazioni molto superiori per operazioni matematiche e calcoli intensivi.
  • Memoria:
  • RAM: Da 256 KB fino a 512 KB.
  • VRAM: Rimasta a 128 KB, ereditata dall’MSX2+.
  • Audio:
  • Yamaha YM2610 (opzionale) per sonorità avanzate nei giochi.
  • Software:
  • MSX-DOS 2.3, ulteriormente ottimizzato per applicazioni professionali.
  • Retrocompatibilità totale con MSX1, MSX2 e MSX2+.

Successo commerciale

  • Popolarità in Giappone: I MSX ebbero il massimo successo in Giappone, dove divennero un punto di riferimento per l’uso domestico, scolastico e per lo sviluppo di videogiochi. La standardizzazione aiutò aziende come Sony, Yamaha e Panasonic a competere efficacemente.
  • Europa e America Latina: Nei Paesi Bassi, in Spagna e in Brasile, i MSX furono molto popolari, utilizzati per scopi educativi e per il gaming. In particolare, in Europa, i governi e le scuole adottarono i MSX per programmi di alfabetizzazione informatica.
  • Stati Uniti: non riuscirono a sfondare in un mercato dove dominavano i sistemi come Commodore e Apple.
  • Concorrenza con altri sistemi: I MSX rappresentarono un’alternativa forte ai Commodore 64 e agli ZX Spectrum in molte regioni, grazie alla loro versatilità e alla vasta libreria di software.

Fattori del successo

  1. Standardizzazione:
    • Tutti i computer MSX condividevano le stesse specifiche base, garantendo che il software e l’hardware fossero compatibili tra produttori. Ciò semplificava lo sviluppo e la distribuzione di giochi e applicazioni.
  2. Vasta libreria di giochi:
    • Aziende come Konami, Hudson Soft e Compile produssero numerosi giochi di successo, tra cui Metal Gear, Gradius e Aleste. La qualità e la varietà del software disponibile furono uno dei principali motivi dell’adozione del sistema.
  3. Accessibilità e versatilità:
    • Con un linguaggio di programmazione integrato (MSX BASIC) e un prezzo competitivo, gli MSX erano accessibili a famiglie, studenti e sviluppatori.
  4. Espandibilità:
    • Grazie agli slot per cartucce, i MSX erano altamente modulari. Si potevano aggiungere giochi, espansioni di memoria e persino accessori musicali come i moduli MIDI di Yamaha.

Impatto culturale e tecnologico

  1. Educazione:
    • I MSX furono ampiamente utilizzati nelle scuole, insegnando ai giovani la programmazione e l’uso dei computer. In molte nazioni, rappresentarono il primo contatto di intere generazioni con l’informatica.
  2. Sviluppo di videogiochi:
    • Molti sviluppatori iniziarono la loro carriera sui MSX. Ad esempio, Hideo Kojima creò il primo Metal Gear su questa piattaforma. La standardizzazione permise agli sviluppatori di concentrarsi sulla creatività piuttosto che sulla compatibilità.
  3. Base per futuri standard:
    • Sebbene i MSX non ebbero un grande successo negli Stati Uniti, la loro idea di standardizzazione influenzò l’industria, anticipando concetti che si sarebbero consolidati nei PC IBM compatibili e nelle console di gioco.
  4. Scena retrocomputing:
    • I MSX godono ancora oggi di una comunità attiva di appassionati che continuano a sviluppare software, hardware e giochi per la piattaforma, mantenendo viva la sua eredità.

Motivi del declino

Nonostante il successo iniziale, i MSX affrontarono una concorrenza sempre più agguerrita:

  • Console di gioco: L’arrivo di console dedicate come il NES e il Sega Master System spostò il pubblico casual verso dispositivi più semplici da usare.
  • PC compatibili: La crescente adozione dei PC IBM compatibili offriva maggiore potenza e scalabilità per usi professionali.
  • Limitazioni tecniche: Verso la fine degli anni ’80, gli standard MSX erano tecnicamente inferiori rispetto ai nuovi computer e console, nonostante l’introduzione del Turbo R.

Eredità

Il progetto MSX rappresentò uno dei primi tentativi di creare un ecosistema informatico standardizzato. Anche se il suo successo fu regionale, il suo impatto fu globale:

  • Introdusse molti utenti all’informatica.
  • Spinse l’industria dei videogiochi e della musica verso nuovi orizzonti.
  • Creò un modello di collaborazione tra produttori che ispirò successivi sviluppi tecnologici.

In definitiva, i MSX non furono solo computer, ma un fenomeno culturale che unì intrattenimento, educazione e innovazione.
Oggi, i MSX sono vivi grazie a una comunità appassionata di collezionisti, sviluppatori e retrocomputing. Nonostante la fine della produzione commerciale, esistono emulatori moderni e hardware compatibile, come i cloni basati su FPGA e nuove periferiche, che permettono di utilizzare i computer MSX originali. Inoltre, continuano a essere sviluppati giochi e software, e fiere dedicate al sistema sono ancora organizzate in paesi come Giappone, Paesi Bassi e Spagna. In generale, i MSX godono di un interesse duraturo, mantenendo viva la loro eredità tecnologica e culturale.

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