Dai Monty Python alla Posta Elettronica: la strana storia del termine “Spam”

Il termine “spam”, riferito all’invio massiccio di messaggi indesiderati, ha un’origine curiosa ed insolita che affonda le sue radici nella cultura popolare e nel linguaggio di internet.

Origine dalla Commedia dei Monty Python

Si fa risalire l’origine della parola “spam” ad uno sketch comico del gruppo britannico Monty Python del 1970: in una caffetteria piena di vichinghi (!), due clienti, non entrati dall’ingresso, ma calati dall’alto ( alto !! ) cercano di ordinare da un menu in cui ogni piatto contiene Spam, una marca di carne in scatola molto famosa all’epoca: tutto il menu era: uova e spam, salsicce e spam, bacon con spam…etc etc… Lo sketch diventa sempre più assurdo, con il gruppo di vichinghi che canta ripetutamente “Spam, Spam, Spam, Spam…” sovrapponendo le conversazioni. L’uso insistente e onnipresente della parola “Spam” trasmette un senso di sovrabbondanza fastidiosa, anche perché la parola spam è praticamente urlata!

Connessione con la Posta Elettronica

Negli anni ’80 e ’90, gli utenti delle prime comunità di internet cominciarono a utilizzare il termine “spam” per descrivere la ripetizione e l’invasione di messaggi non richiesti in discussioni online, come le chat o i gruppi Usenet. L’analogia con lo sketch dei Monty Python era chiara: come la parola “Spam” nella scena veniva ripetuta all’infinito e riempiva tutto, così i messaggi indesiderati affollavano i canali di comunicazione online.

Con l’avvento delle e-mail, il termine si è evoluto per indicare quei messaggi pubblicitari o promozionali inviati in massa senza il consenso dei destinatari. Questo tipo di messaggi è considerato fastidioso e invadente, proprio come l’assurda ripetizione nello sketch originale dei Monty Python.

Clicca qui per il link al video dei Monthy Paython

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